E’ molto probabile che se nelle etichette poste su bibite gassate e sulle barrette di cioccolato fosse indicato che per ‘smaltirle’ servono rispettivamente 13 e 22 minuti di corsa, i consumatori farebbero più attenzione prima di acquistarle e mangiarle. Questo è quanto afferma Shirley Cramer, chief executive della Royal Society of Public Health, in un editoriale pubblicato sul British Medical Journal.
Proposte degli esperti
Quasi metà dei consumatori, secondo quanto afferma Cramer, trova ‘confondenti’ le indicazioni nutrizionali ‘classiche’ presenti sulle varie confezioni di alimenti e bevande. Gli esperti britannici propongono quindi l’introduzione delle ‘attività equivalenti’ nelle etichette, che mostrino con simboli chiari quanti minuti di diverse attività fisiche sono equivalenti alle calorie presenti nel prodotto. “Lo scopo è far sì che le persone siano più attente all’energia che consumano e a come queste calorie sono connesse all’attività di tutti i giorni, per incoraggiarli ad essere fisicamente più attivi”. La Royal Society ha elaborato diversi esempi, contenuti in un ‘position paper’. Per esempio, un pacchetto di patatine piccolo contiene 171 calorie, che possono essere bruciate con 31 minuti di camminata o 16 di corsa. Una fetta grande di pizza contiene invece 449 calorie, e quindi va ‘bruciata’ con un’ora e mezza di passeggiata veloce o 43 minuti di corsa.