Palpitazioni, tachicardia, sudorazione amplificata. Tutti abbiamo sperimentato l’ansia, quel leggero senso di soffocamento che ci coglie la sera prima di un esame universitario, mentre ci stiamo preparando a un colloquio di lavoro o durante il primo appuntamento. “In questi casi si tratta di un fenomeno transitorio, che viviamo di fronte a situazioni che richiedono un adattamento e che ci spingono a scoprire nuove risorse dentro di noi – spiega Valentina Roccati, psicologa e psicoterapeuta genovese – Esiste poi un’ansia che invece va affrontata. È quella che crea un disagio persistente”. La tendenza è quella di accettarla e provare a conviverci, facendosi condizionare nel quotidiano. La soluzione, invece, dovrebbe essere quella di affrontarla e combatterla. Per farlo, possiamo mettere in pratica alcuni suggerimenti.
Fare esercizio fisico
Attività aerobiche come il jogging, il nuoto o la bicicletta aiutano a rilassarsi. Uno studio americano ha dimostrato che chi sperimenta con continuità questo genere di movimento assiste a una riduzione del 20% dei sintomi legati all’ansia.
Concentrarsi sulla respirazione
Il consiglio “Fai un respiro profondo” non è un cliché, ma un’indicazione utile per tenere a bada l’ansia. “Concentrarsi sulla respirazione è fondamentale per cercare di allontanare i sintomi. È anche un modo per ascoltare il corpo e provare a dialogare con ciò che non va, invece di limitarsi a subirlo”, conferma Roccati.
Praticare yoga e mindfullness
“Queste tecniche possono rivelarsi molto efficaci perché insegnano a soffermarsi su di sé e sui propri bisogni. Spesso infatti l’ansioso è una persona poco attenta alle proprie esigenze, che non si sofferma a chiedersi quali siano i propri desideri e le proprie aspettative”, continua la psicologa genovese.
Tenere un diario
Il modo migliore per affrontare un problema è ammettere – prima di tutto a se stessi – che esiste. Per farlo, può essere utile appuntarsi i sintomi fisici che emergono durante una crisi d’ansia, cercando di ricondurli agli elementi scatenanti. “È importante capire le emozioni sottostanti i sintomi e cercare di associarle a pensieri su quello che si vive – spiega Roccati – Probabilmente ci sono situazioni che ci fanno stare male e che non sono quelle che ci provocano direttamente l’ansia: bisogna cercare di capirle e di affrontarle”.
Vivere una vita regolare
Seguire un’alimentazione corretta e avere un regolare ritmo sonno-veglia sono fattori che possono contribuire a ridurre l’ansia. “Anche se è difficile, è importante ritagliarsi un piccolo spazio durante la giornata da dedicare a un pasto, magari la sera – evidenzia l’esperta – Mangiare in modo sano e variegato significa anche affrontare i disturbi gastro-intestinali legati all’ansia”. Più in generale, una vita regolare si traduce in una maggiore cura per noi stessi e in un minore stress.
Parlarne con qualcuno
“Spesso l’ansia è una condizione vissuta in solitudine. È importante invece riuscire a parlarne: con un amico o un familiare e magari successivamente rivolgendosi a un terapeuta”, sostiene Roccati. Se aprirsi significa ammettere il problema, andare da uno specialista esprime la volontà di inserirsi in un percorso protetto verso lo star bene.