Dopo il parto c’è chi brinda al neonato con un bicchiere di vino, chi torna ad assaporare i salumi , chi corre a ‘sfondarsi’ di sushi e chi rimane ligia ad una dieta accurata per l’allattamento. Così come ciascuna affronta la gravidanza a modo suo, ogni futura mamma reagisce in modo diverso alle privazioni che la condizione comporta. Prima tra tutte: il cibo. Ma quali sono gli alimenti da evitare e quali da limitare? Ne abbiamo parlato con Alessia Bruno, biologa nutrizionista.
Sushi e carne cruda
Bandito tutto ciò che non è cotto, sushi e bistecche al sangue comprese. Le amanti della cucina nipponica e della fiorentina si devono rassegnare e rinunciarvi per 9 mesi. “Il motivo è di tipo igienico – spiega Bruno – Consumare cibi crudi o affumicati infatti non mette al riparo dalle tossinfezioni alimentari come toxoplasmosi o salmonella”. Per lo stesso motivo vanno evitati anche i cibi cotti e poi consumati freddi, come per esempio quelli da gastronomia e la verdura cruda: “Un alimento va scaldato e consumato caldo, subito”, evidenzia la nutrizionista. Bollino rosso anche ai formaggi da latte crudo e per gli erborinati, oltre ovviamente agli insaccati. Attenzione anche ai dettagli: “Il prezzemolo crudo come guarnizione a un piatto cotto potrebbe essere un veicolo di tossinfezione”, mette in guardia l’esperta.
Dolce e salato
Basta il buon senso invece per quanto riguarda dolci, pane e pasta non integrali. “Il consiglio è di limitare tutti quei cibi che possono aumentare molto la glicemia, che durante la gravidanza tende ad essere comunque più alta”, avverte Bruno. Evitare di zuccherare o dolcificare tisane o infusi e, se proprio risultano imbevibili, “si può ricorrere a un cucchiaino di miele”. Attenzione anche al sale, “non solo quello aggiunto, ma anche quello ‘nascosto’ in salse e cibi pronti”.
Alcol e bibite gassate
Divieto assoluto di consumare alcol: “Il fegato in formazione del feto non è in grado di detossificare l’alcol, che quindi diventa un vero e proprio veleno. Non si conosce la dose minima da assumere senza rischi e quindi è meglio non assumerlo, nemmeno in piccole quantità”. Non c’è un vero e proprio stop per le bibite frizzanti, ma “è sempre un po’ rischioso assumere bevande caloriche e zuccherate perché influiscono molto sulla glicemia. Se possibile, andrebbero evitate”, suggerisce l’esperta.
Tè e caffè
“In quest’ambito non ci sono indicazioni precise, dipende dalla situazione – spiega Bruno – Di solito si lasciano in quantità moderata: un caffè o una tazza di tè al giorno è normalmente ben tollerata”. Se invece si nota uno stato di agitazione nella mamma o nel nascituro, il consiglio è di sospendere entrambe le bevande.