Uno studio pubblicato su Acta Paediatrica riferisce i risultati di un consenso Delphi riguardante il reflusso gastroesofageo nei neonati. “Il reflusso gastroesofageo infantile è per lo più benigno; tuttavia, se è associato a complicazioni come la mancata crescita, può essere indicativo di una vera e propria malattia da reflusso gastroesofageo” esordisce Yvan Vandenplas, della Vrije Universiteit Brussel (VUB), Brussels, Belgio, primo autore dello studio. “Attualmente esistono diverse esigenze non soddisfatte relative alla gestione del reflusso gastroesofageo infantile. Il reflusso nei neonati è composto principalmente da latte materno o formula, quindi questa popolazione è significativamente diversa dai bambini più grandi e dagli adulti” prosegue l’esperto. L’obiettivo di questo consenso Delphi era quello di stabilire raccomandazioni basate sulla letteratura pubblicata e sull’esperienza di esperti clinici in gastroenterologia pediatrica nel contesto del reflusso gastroesofageo infantile relativamente a 18 affermazioni.
Il gruppo di esperti era composto da specialisti clinici di gastroenterologia pediatrica e ha raggiunto un consenso su tutte le dichiarazioni mediante un sistema di voto online e anonimo. I ricercatori hanno evidenziato che generalmente vi è una scarsa consapevolezza o aderenza alle linee guida nella pratica clinica e che la terapia di soppressione acida non dovrebbe essere indicato per il reflusso non acido, che costituisce una percentuale significativa del totale degli episodi di reflusso gastroesofageo tra i neonati. Inoltre, è stato sottolineato che esiste un bisogno medico insoddisfatto di terapia per alcuni neonati sintomatici affetti da malattia da reflusso non acido.
Acta Paediatr. 2023 Dec 20. doi: 10.1111/apa.17074. Online ahead of print.