In Italia più di un terzo della popolazione adulta (35,3%) è in sovrappeso e una persona su dieci è obesa (9,8%), con una concentrazione maggiore nelle regioni meridionali e tra gli uomini rispetto alle donne.
Complessivamente sono circa 6 milioni gli italiani obesi, con un costo per il sistema sanitario di circa 4,5 miliardi l’anno. Mentre, se si guarda al resto del mondo, il loro numero arriva a ben 600 milioni e 1,9 miliardi sono le persone in sovrappeso. A ricordare i dati di un problema sempre più allarmante e la cui prevalenza è triplicata rispetto agli anni ’80, è l’Associazione Europea per lo Studio dell’Obesità (EASO) che, in vista dello European Obesity Day di sabato 20 maggio, lancia la campagna “Combattiamo l’obesità insieme”.
Supportata dall’hashtag #EOD2017, la campagna di sensibilizzazione ha come protagonisti i pazienti, con le storie e i vissuti di chi è riuscito a sconfiggere questa malattia, che in Italia non è ancora riconosciuta come tale. Eppure, sottolinea Paolo Sbraccia, rappresentante italiano EASO, “nel nostro Paese ogni anno si registrano 57 mila morti per cause legate all’eccesso di peso. Sovrappeso e obesità sono responsabili dell’80% dei casi di diabete, del 55% dei casi di ipertensione e del 35% dei casi di cardiopatia ischemica e di tumori”.
Con costi umani ma anche sociali. Il problema ‘pesa’ sul Servizio Sanitario Nazionale per 4,5 miliardi, tra costi medici diretti, farmaci e ospedalizzazioni, ma anche in termini di calo della produttività lavorativa e assenteismo. Per essere efficaci, commenta Herman Toplak, presidente di EASO, “servono strategie che riguardino tutti gli aspetti della gestione del peso, dal promuovere attività fisica alla riduzione del consumo di alimenti e bevande ad alto contenuto calorico, nonché al trattamento farmacologico e chirurgico”.