Non è vero che i ricordi di quando eravamo piccoli vengono cancellati. Rimangono solo sepolti, ma non scompaiono. A suggerirlo è uno studio, per ora solo sui topi, pubblicato su Current Biology, in cui i ricercatori dell’università di Toronto sono riusciti a risvegliarli con una stimolazione ad hoc.
Lo studio
Quando si cerca di richiamare alla mente il ricordo più vecchio possibile, spiegano gli autori della ricerca, di solito ci si ferma a quattro o cinque anni, e la stessa ‘amnesia infantile’ si riscontra anche nei topi. I ricercatori canadesi hanno insegnato a dei topi molto piccoli ad associare ad uno specifico posto il ricordo di una piccola scarica elettrica, una memoria che gli animai perdono dopo circa una settimana.
L’esperimento è stato poi ripetuto tenendo traccia però dei neuroni coinvolti nell’apprendimento, tutti nella zona dell’ippocampo. Dopo diverse settimane, a ricordo teoricamente ormai sparito, sono stati stimolati i neuroni, e i topi hanno mostrato di ricordare l’associazione tra il box e la scarica. “Questi risultati – conclude l’articolo – suggeriscono che le nostre prime esperienze non sono completamente dimenticate o cancellate dal cervello, ma che potrebbe essere possibile farle tornare con una stimolazione diretta”.