I bambini con una diagnosi di malattia infiammatoria intestinale (IBD) hanno più del doppio di probabilità di sviluppare un tumore, specialmente a livello gastrointestinale, più in là negli anni rispetto alla popolazione pediatrica generale. È quanto evidenzia una meta analisi pubblicata su JAMA Network Open e coordinata da Tine Jess, della Aalborg University di Copenhagen, in Danimarca.
Il team ha esaminato cinque studi che includevano più di 19.800 persone con IBD comparsa in età pediatrica. Di questi, 715 hanno avuto, poi, una diagnosi di cancro. Complessivamente, il rischio di cancro tra gli individui con IBD a insorgenza in età pediatrica era di 2,4 volte più alto rispetto alla popolazione pediatrica senza IBD, ma i tassi variavano in base alla tipologia di IBD. Per esempio, i pazienti con malattia di Crohn avevano circa il doppio di probabilità di sviluppare un tumore più in là negli anni, mentre coloro che soffrivano di colite ulcerosa avevano una probabilità 2,6 volte maggiore. Inoltre, da due studi è stato evidenziato che la probabilità di sviluppare cancro era più elevata tra gli uomini che tra le donne.
Andando a vedere la tipologia di cancro, poi, i ricercatori danesi hanno osservato che i tassi di rischio relativo erano particolarmente alti per i tumori del tratto gastrointestinale, con un pRR per il cancro del fegato di 55 volte più alto, seguito da un pRR di 20 volte più elevato per il cancro del colon retto e un pRR di 16 volte maggiore di tumore del piccolo intestino. Il rischio, in realtà, corrispondeva, secondo gli stessi autori, a un’incidenza di 0,3 casi per 1000 persone l’anno per il tumore del fegato, di 0,6 casi per 1000 persone l’anno per il tumore del colon-retto e di 0,1 casi per mille persone l’anno per il tumore del piccolo intestino, con un tasso di incidenza complessivo per le tre tipologie di tumore gastrointestinale di 3,3 casi su 1000 persone l’anno, comunque basso.
Fonte: JAMA Network Open (2022) – doi: 10.1001/jamanetworkopen.2022.0595
