È certamente sbagliato trascurare la propria salute, ma è anche rischioso, soprattutto per il cuore, preoccuparsene troppo e senza motivo. Questa evidenza emerge da uno studio pubblicato sul British Medical Journal Open, che di fatto evidenzia un rischio di infarto quasi raddoppiato (+73%) per coloro che manifestano ansia sul fronte della salute, che vedono in ogni sintomo una possibile malattia. Si tratta dei cosiddetti ‘sani preoccupati’, soggetti che pur non essendo dei veri e propri ipocondriaci, vivono la propria salute con molta ansia.
Lo studio
Condotto da Line Iden Berge, della Divisione di Psichiatria dell’Università di Bergen in Norvegia, lo studio ha coinvolto 7.052 partecipanti, il cui stato di salute è stato monitorato per parecchi anni. Con una scala di valutazione psicologica ad hoc, gli psichiatri hanno misurato per ciascuno dei partecipanti il livello di ansia generale e in particolare il grado di ansia relativo alla salute. Si è così evidenziato che i ‘sani preoccupati’ sono coloro che si preoccupano di avere o di sviluppare in futuro una malattia grave. Si differenziano dagli ipocondriaci che, invece, sono a un livello più grave in quanto fermamente convinti di avere già una o più malattie. Ebbene, gli esperti hanno identificato nel campione un sottogruppo di ‘sani preoccupati’ ed hanno calcolato la frequenza di infarti tra i partecipanti non ansiosi e tra coloro che hanno invece ansia per la propria salute. Questa frequenza è risultata rispettivamente del 3% e di oltre il 6%. Anche dopo aver considerato altri fattori che possono contribuire a questo aumento di rischio, concludono gli autori, emerge che i ‘sani preoccupati’ hanno una probabilità quasi doppia di sviluppare una malattia cardiaca (infarto o angina) e di morire per cause cardiovascolari rispetto a chi non vive la salute con ansia.