Inquinamento: rischio fratture e osteoporosi in aumento

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L’inquinamento è veramente la piaga dell’era contemporanea e per certi versi appare drammaticamente inarrestabile. Non solo può provocare danni gravi all’apparato respiratorio, ma anche a carico delle ossa.  Lo suggerisce una ricerca pubblicata sulla rivista The Lancet Planetary Health in cui si vede che i ricoveri per frattura aumentano al crescere dell’inquinamento atmosferico.

Inoltre lo studio, condotto presso la Columbia University’s Mailman School of Public Health, evidenzia che lo smog si associa a perdita di densità ossea (condizione tipica dell’osteoporosi) e ridotta concentrazione di ormone paratiroideo nel sangue (l’ormone che presiede all’assorbimento del calcio e ha un ruolo nella mineralizzazione delle ossa).

Ricerca in due tempi
Nella prima parte gli esperti hanno studiato 9,2 milioni di ricoveri per fratture legate a osteoporosi e hanno rilevato che anche un piccolo aumento delle concentrazioni di particelle inquinanti (particolato fine) porta a un aumento delle fratture tra gli anziani.

Nella seconda parte del lavoro gli esperti hanno studiato 692 individui di mezza età e visto che coloro che vivono in aree più inquinate presentano una minore densità ossea e minore concentrazione dell’ormone paratiroide.

Per decadi ricerche hanno documentato i rischi dell’inquinamento per la salute, dalle malattie cardiovascolari a quelle respiratorie, i tumori e i disturbi cognitivi, conclude Andrea Baccarelli autore del lavoro; questo studio aggiunge all’elenco dei rischi da inquinamento anche l’osteoporosi.

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