Quello degli integratori è in Italia un settore a dir poco fiorente. Sono utilizzati per dimagrire, per migliorare la circolazione o il sonno, per contrastare la perdita dei capelli e quant’altro. Con 183 milioni di confezioni vendute in un anno, praticamente 3 per ciascun italiano, il mercato è cresciuto del 9% nell’ultimo anno e vale ormai 2,5 miliardi di euro. E’ quanto mostrano i dati della prima indagine del Centro studi Federsalus sulla filiera italiana degli integratori alimentari
I dati dell’indagine
Leader in Europa per dimensioni, il comparto si colloca ormai davanti a quello dei farmaci da automedicazione Sop-Otc. In controtendenza rispetto alla crisi, i ricavi industriali superano il miliardo di euro, l’occupazione è cresciuta del 51% nell’ultimo anno, il 58% delle aziende ha aumentato il fatturato estero e la quota dell’export vale complessivamente il 18,6% della produzione. Nel 92% dei casi si passa per il canale farmacia. Nonostante giochi “un ruolo da protagonista nell’health care“, commenta Marco Fiorani, presidente di FederSalus, il settore degli integratori “si muove ancora in un quadro regolatorio acerbo e poco rappresentativo della realtà della domanda e dell’offerta. Servono regole chiare ma anche coerenti con la natura e la destinazione d’uso dei prodotti”. I dati FederSalus saranno, conclude, “uno strumento importante per migliorare la consapevolezza dei decision maker in questa direzione”.