“Siamo ciò che mangiamo”, recitava il vecchio detto. Nulla di più vero. Le ultime novità che eleggono alcuni cibi ad elisir di lunga vita arrivano dall’Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri (Aigo) riunitisi al convegno annuale della Federazione italiana delle società delle malattie dell’apparato digerente (Fismad) in corso a Roma.
Nel piatto dei centenari ci sono cose semplici
Ogni pasto è composto in media dal 70% di vegetali, di cui però solo il 20% è frutta perché contiene molti zuccheri, e per il 30% di proteine magre, tutto condito da abbondante olio d’oliva. Gli spuntini sono come quelli di una volta, frutta secca e olive.
Insomma, consumare in abbondanza vegetali a ogni pasto, prediligere grassi vegetali, preferire pane e farine integrali, scegliere come fonti di proteine i legumi, le uova, i formaggi e in misura minore il pesce. E’ importante inoltre che gli alimenti siano poco raffinati e non di origine industriale.
Cibo, medicina naturale
“Il cibo è una vera medicina naturale, che cosa si mangia è importante e altrettanto quanto si mangia: uno dei segreti di lunga vita è sintetizzato dal detto giapponese ‘hara hachi bu’, alzarsi da tavola quando si è sazi solo all’80%. Tutti gli studi sulle popolazioni dove si concentra il maggior numero di centenari – dalla Grecia alla Sardegna – mostrano infatti che questi ultimi hanno in comune una restrizione delle calorie assunte”, spiega Gioacchino Leandro, presidente dell’Aigo.
Omega3 e Omega6
Che il cibo faccia la sua parte nella gara a chi vive più a lungo è confermato anche da uno studio dell’Università della Finlandia orientale, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition. Assumere la giusta quantità di Omega 6, contenuti ad esempio in olio di semi di girasole, noci e mais, potrebbe infatti contribuire ad allungare la vita e proteggere da morte prematura.
Gli Omega 3 e 6 sono detti acidi grassi essenziali perché la loro presenza è essenziale per l’organismo e contribuisce al buon funzionamento delle cellule e di tutto il metabolismo. In particolare però gli omega 6 polinsaturi sono ritenuti dannosi, se assunti in eccesso. Tra questi il più noto è l’acido linoleico il cui livello nel sangue è determinato dalla dieta: ad esempio ne sono ricchi i semi di soia, di girasole, di sesamo, di arachidi ma anche mais, noci e olive.
Lo studio finlandese
Per capirne meglio gli effetti, i ricercatori hanno determinato i livelli di acidi grassi nel sangue di 2.480 uomini che avevano tra i 42 e i 60 anni all’inizio dello studio, nel 1984-1989. Durante un follow-up medio di 22 anni, 1.143 uomini sono deceduti per malattia, mentre le morti per incidente o altre ragioni sono state escluse. Quando i ricercatori hanno diviso i partecipanti in cinque gruppi in base al loro livello di acido linoleico nel sangue, hanno scoperto che il rischio di morte prematura era del 43% più basso nel gruppo con il livello più alto, rispetto al gruppo con il livello più basso. Il risultato era indipendente rispetto al fatto che i partecipanti avessero sofferto di malattie cardiovascolari, cancro o diabete all’inizio dello studio.