Malattie mentali. Di madre in figlia

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Le figlie di madri con malattie mentali, che sperimentano delle avversità nella prima infanzia, hanno un aumento del rischio di riportare la stessa malattia della madre. E’ quanto evidenzia uno studio condotto su chi ha vissuto da bimba la seconda guerra mondiale e che in quel periodo, in Finlandia, è stata sfollata.

Lo studio
Dal 1941 al 1945 sono stati 49.000 i bambini evacuati dalle loro case per proteggerli dai bombardamenti e dalla malnutrizione. Molti di loro avevano trovato rifugio in Svezia. Dalla ricerca, condotta dal National Institute of Health, dall’Università di Uppsala e dall’Università di Helsinki e pubblicata su Jama Psychiatry, è emerso che le figlie delle donne sfollate avevano lo stesso rischio di disturbi mentali delle madri, seppur non avevano vissuto lo stesso dramma.

I ricercatori hanno scoperto che erano a maggior rischio di essere ricoverate in ospedale per disturbi dell’umore, depressione e disturbo bipolare. Le figlie degli sfollati avevano più di quattro volte il rischio di ospedalizzazione per un disturbo dell’umore rispetto alle figlie delle madri che erano rimaste a casa.

Non sono invece stati riscontrati effetti tra i maschi sfollati. I ricercatori giustificano questo con due ipotesi: o un cambiamento nel comportamento genitoriale o un cambiamento epigenetico che comunque non ha portato a modifiche del Dna.

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