Una dieta a base di pesce potrebbe ridurre il rischio di depressione di una percentuale vicina al 20%. E’ quanto suggerisce una revisione di tutti gli studi recenti in merito pubblicata dal Journal of epidemiology and Community Health.
I ricercatori del Medical College of Qingdao University (Cina) hanno analizzato 26 studi che hanno coinvolto 150mila persone, rilevando che in media le persone che consumano una maggiore quantità di pesce hanno un rischio di depressione inferiore del 17% rispetto a quelle che ne consumano meno: un beneficio che sembra essere uguale per uomini e donne, e che è stato evidenziato, soprattutto, negli studi condotti in Europa.
“Una possibile spiegazione per l’associazione – affermano gli autori – “potrebbe essere nel fatto che gli acidi grassi omega 3 presenti nel pesce possono influenzare l’attività di dopamina e serotonina, due neurotrasmettitori coinvolti nei segnali chimico-biologici cerebrali coinvolti nella depressione”. “Un’altra possibilità è che, in generale, chi mangia più pesce ha una dieta di qualità migliore, il che potrebbe favorire la salute mentale”.
“Lo studio ha solamente dimostrato un’associazione tra il mangiare pesce e il rischio di depressione, ma non che mangiare pesce possa causare un minor rischio di depressione” – spiega Fang Li, direttore dello studio.
“Un consumo maggiore di pesce sembra essere coinvolto nella prevenzione primaria della depressione – aggiungono in conclusione gli autori – “ma servono altri studi per chiarire il meccanismo e per stabilire se quest’associazione possa variare secondo il tipo di pesce consumato”.