(Reuters Health)- Le future mamme con problemi di obesità, anche se vivono una gravidanza serena dal punto di vista della salute, hanno maggiori probabilità di avere bambini eccezionalmente ‘grossi’ rispetto alle donne che non sono obese in gravidanza. È quanto emerge da uno studio condotto da Cuilin Zhang e colleghi dell’Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development presso il National Institutes of Health in Bethesda.
Lo studio
Il lavoro condotto a Bethesda ha coinvolto 443 madri obese e 2.320 madri non obese e i loro neonati. Tutte le donne partecipanti allo studio erano libere da malattie croniche quando sono rimaste incinte e nessuna era portatrice di una gravidanza multipla. Per valutare lo sviluppo fetale, i ricercatori hanno esaminato i dati di ogni ecografia, comprese le misurazioni per la lunghezza dell’omero, del femore, della circonferenza del cranio e della circonferenza addominale. Si è dapprima evidenziato che a partire dalla 21° settimana di gestazione, la lunghezza del femore e dell’omero era significativamente più lunga per i bambini con madri obese Queste differenze persistevano fino alla fine della gravidanza o fino alla 38° settimane di gestazione, quando metà dei bambini con madri obese aveva una lunghezza del femore di almeno 71 millimetri, rispetto ai 70,2 millimetri dei bambini con madri non obese. Alla fine della gravidanza, metà dei bambini con madri obese aveva ossa dell’omero lunghe almeno 62,2 millimetri, rispetto ai 61,6 millimetri per i neonati con madri non obese. E ancora, durante la gravidanza, le donne obese hanno avuto bambini con circonferenza del cranio significativamente più grande rispetto ai bambini da madri non obese. Non si notava una differenza significativa nella circonferenza addominale tra neonati da madri obese e non obese. Tuttavia, quando i ricercatori hanno esaminato solo le madri obese e di peso normale, escludendo le donne sovrappeso, hanno scoperto che l’obesità era associata a bambini che avevano ‘pance’ più grandi. Le donne obese hanno avuto anche bambini significativamente più pesanti rispetto ad altre donne, una differenza che è emersa a partire dalla 30° settimana di gestazione e che si è protratta per tutto il resto della gravidanza.
Uno dei limiti i questo studio è l’esclusione delle donne con diversi problemi di salute che possono accompagnare l’obesità, come il diabete e l’ipertensione, e i risultati potrebbero essere diversi per le donne con patologie croniche. Inoltre, non essendo uno studio controllato, non è possibile definire un preciso rapporto causa/effetto tra l’obesità materna e lo sviluppo fetale.
Fonte: JAMA Pediatrics 2017
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Nutri e Previeni)