Oms: nuove linee guida per fermare spot su cibi malsani per i bambini

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Dalle merendine ai succhi di frutta l’Oms Europa ha aggiornato il suo modello di profilo nutrizionale messo a punto la prima volta nel 2015. Si chiama “WHO/Europe Nutrient Profile Model (NPM)” e il suo scopo è quello di proteggere i bambini dal marketing che promuove cibi e bevande analcoliche malsani. Per 18 categorie alimentari generalmente indirizzate anche ai bambini sono state individuate le soglie di rischio per grassi, zuccheri e sale.

L’OMS ha definito il marketing come “qualsiasi forma di comunicazione o messaggio commerciale che è progettato per, o ha l’effetto di, aumentare il riconoscimento, l’attrattiva e/o il consumo di particolari prodotti e servizi. Comprende tutto ciò che agisce per pubblicizzare o promuovere in altro modo un prodotto o un servizio”.

Il modello di profilo nutrizionale dell’Oms classifica tutta una serie di prodotti, dalle merendine ai succhi di frutta, consentendo di valutare se le caratteristiche nutrizionali sono sufficientemente salutari da poter essere pubblicizzati ai bambini. La profilazione dei nutrienti, spiega l’Oms, è “la scienza della classificazione degli alimenti in base alla loro composizione nutrizionale in relazione alla prevenzione di malattie e alla promozione della salute”.

La profilazione dei nutrienti, sottolinea ancora l’Oms, “fornisce un mezzo di differenziazione tra alimenti e bevande analcoliche che hanno maggiori probabilità di far parte di una dieta sana rispetto a quelli più a rischio (in particolare quegli alimenti ad alto contenuto energetico, con grassi saturi, grassi trans, zucchero o sale)”. Il profilo nutrizionale, avverte l’Oms, “è uno strumento per classificare gli alimenti, non le diete, anche se di fatto può servire per migliorare la qualità nutrizionale complessiva delle diete”.

I cosiddetti snack salutari non sono sempre salutari
Un prodotto alimentare non deve superare su una base di 100 g/ml una qualsiasi delle soglie pertinenti per quella categoria di prodotti alimentari. Ad esempio, nel caso dei cereali per la colazione, un prodotto deve non superare i criteri per i grassi totali, gli zuccheri totali o il sale “Le diete malsane – sottolinea l’Oms – sono una delle principali cause di morbilità e mortalità nella regione europea dell’OMS e hanno un impatto significativo sui livelli di obesità e sovrappeso”.

In 46 dei 53 Paesi della Regione, oltre il 50% della popolazione e 1 bambino su 3 convive con il sovrappeso o l’obesità ed è probabile, avverte l’Oms, “che l’obesità infantile continui nell’età adulta, il che mette i bambini a rischio di sviluppare diabete, cancro e altre malattie non trasmissibili”.

Nella sola Regione Europea, le diete malsane causano più di 1 milione di morti ogni anno
“Abbiamo molti marchi di alimenti e bevande che promuovono i loro prodotti malsani ai bambini. Vediamo approcci di autoregolamentazione in molti paesi, che si sono dimostrati inefficienti nel proteggere i bambini dall’esposizione a questo tipo di marketing”, ha detto il dott. Kremlin Wickramasinghe, capo ad interim dell’Ufficio europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili dell’OMS.

“Quindi – ha aggiunto – abbiamo sviluppato una serie di criteri nutrizionali per determinare se i prodotti alimentari sono adatti per essere commercializzati a bambini e adolescenti. I responsabili delle decisioni possono utilizzare questo modello come guida per definire le politiche, migliorare l’ambiente alimentare e proteggere la salute dei bambini”.

Proteggere le diete dei bambini
Le malattie cardiovascolari, il diabete e il cancro sono tra le malattie legate a diete con alti livelli di grassi saturi, acidi grassi trans, zuccheri liberi o sale. I bambini e gli adolescenti sono particolarmente vulnerabili al marketing alimentare non etico attraverso qualsiasi canale, dalla televisione ai videogiochi online ai social media. Tali pubblicità possono rivolgersi a bambini dai 3 anni in su, e per questo l’Oms ritiene fondamentale disporre di linee guida complete e chiare sui tipi di prodotti alimentari che possono essere commercializzati per i bambini.

Insomma, quello messo a disposizione dell’Oms è una sorta di vero e proprio “manuale” che, attraverso le indicazioni del profilo dei nutrienti, consente di classificare gli alimenti dando la possibilità ai responsabili istituzionali di utilizzarlo per limitare le tecniche di promozione inappropriate rivolte direttamente ai bambini.

Questa seconda edizione aggiornata dell’NPM è stata sviluppata in collaborazione con il Professor Mike Rayner dell’Università di Oxford (Regno Unito), con il supporto della Best-ReMaP Joint Action dell’Unione Europea.

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