Problemi a dormire: chi ne soffre usa di più lo smartphone

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shutterstock_392756482(Reuters Health) – Quante più volte un utente controlla il proprio smartphone tanto più la qualità del suo sonno è scarsa. Sono questi i risultati emersi da uno studio condotto su PLoS One e primo nel suo genere: “Questo è il primo studio che misura direttamente il tempo in cui uno schermo è attivo e lo confronta con la qualità del sonno”, ha detto l’autore senior Dr. Gregory M. Marcus della University of California, San Francisco. ” Per calcolare l’attività dello schermo abbiamo usato un’App”.

I ricercatori hanno analizzato per 30 giorni i dati su un campione di 653 adulti arruolati nell’internet-based Health eHeart Study. Alcuni partecipanti hanno fornito informazioni circa le loro abitudini sonno-veglia, dati demografici e dati di salute.

In 30 giorni in media uno schermo di uno smartphone è attivo 38,4 ore. Il tempo medio di accensione è di 3,7 minuti, equivalenti a un’ora e 29 minuti al giorno.

“A prima vista, che ognuno di noi spenda in media un ora e mezza della propria giornata interagendo con il proprio telefono non sorprende”, ha detto Marcus. “Ma ragionando sul fatto che si tratta di un ora e mezza di tempo ininterrotto, è una parte piuttosto significativa dei nostri giorni.”

Secondo lo studio i giovani tendono ad usare il telefono di più: il tempo varia per età e razza, ma risulta simile per le persone con lo stesso background socio-economico.

Con l’aumentare del tempo in cui lo schermo risulta attivo, diminuisce la qualità del sonno.

I commenti

“Questo studio è molto più accurato dei soliti sondaggi in cui la gente auto-valuta quanto usa il telefono cellulare”, ha detto Michael Gradisar della Flinders University School of Psychology ad Adelaide, in Australia. “Sono rimasto sorpreso che le persone utilizzano i loro telefoni per una o due ore al giorno, pensavo che il tempo fosse ancora di più”

La luce prodotta dagli smart phone potrebbe sopprimere la produzione di melatonina, che è legata alle funzioni del sonno, ha osservato Marcus.

“Tuttavia, è anche possibile che siano le attività stesse del telefono, come i rumori e la richiesta di interazione (diversamente dalla tv), a contrastare il momento della preparazione del sonno”. Letta al contrario potrebbe anche essere che le persone con insonnia passino più tempo al telefono proprio per la loro difficoltà a prendere sonno, sollevando quindi l’uso dello smartphone da qualsiasi causalità.

“Sappiamo che il sonno disturbato o ridotto porta a molti problemi di salute, e stiamo solo ora cominciando a riconoscere pienamente l’impatto negativo sul sistema cardiovascolare”, ha detto Marcus.

 

Fonte: http: PLoS ONE 2016.

Kathryn Doyle

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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