Arance, pompelmi, limoni e lime, consumati giornalmente, possono ridurne il rischio di demenza fino quasi al 15%. E’ quanto emerge da uno studio dell’Università del Tohoku, in Giappone, pubblicato sulla rivista British Journal of Nutrition.
Secondo gli studiosi le parti commestibili degli agrumi sono ricche di flavonoidi specifici e alcuni esperimenti condotti a livello cellulare e sugli animali hanno dimostrato che questi flavonoidi possono attraversare la barriera emato-cerebrale e giocare un ruolo come antiossidanti e antinfiammatori, persino riparando qualche forma di danno a livello delle cellule.
Per la ricerca sono stati presi in esame i dati dell’Ohsaki Cohort 2006 Study, condotto su una popolazione di over 65 che viveva a Oksaki City, nel nord-est del Giappone. E’ stato condotto un sondaggio sulle abitudini alimentari e sul consumo di agrumi e i ricercatori hanno seguito 13.373 persone nel 2012 per vedere quanti avessero sviluppato demenza (definita da una particolare assicurazione sociale che in Giappone occorre stipulare) nel corso di sei anni, escludendo anche altri fattori legati potenzialmente allo sviluppo della malattia. Così si è visto che coloro che consumavano agrumi 3-4 volte a settimana e ancora di più in chi li consumava tutti i giorni il rischio risultava ridotto rispetto a chi li consumava meno di due volte.
Secondo i ricercatori i risultati dello studio sono incoraggianti, ma naturalmente ci sono ancora tutta una serie di fattori da considerare prima di poter stabilire con completa certezza che consumare agrumi frequentemente riduce il rischio di demenza.