Si allunga la lista dei danni degli alimenti ultra-trasformati. Uno studio pubblicato sulla rivista Neurology mostra, infatti, che il consumo di questi alimenti è legato a un aumento del rischio di deterioramento cognitivo e di ictus, anche quando il loro consumo è inserito in un regime alimentare sano come la dieta Mediterranea.
I cibi ultra-trasformati sono quei prodotti alimentari e bevande di origine industriale che hanno subito una complessa lavorazione: merendine, cibi precotti, snack, bevande gassate. “Gli alimenti ultra-trasformati sono collegati a malattie cardiometaboliche e ad esiti neurologici”, spiegano i ricercatori. “Tuttavia, non è chiaro se la lavorazione degli alimenti conferisca un rischio indipendentemente dal modello alimentare”, spiegano i ricercatori. Lo studio ha analizzato i dati di oltre 20 mila persone, tenendo in considerazione non solo il consumo di cibi ultra-trasformati ma anche il regime alimentare complessivo.
È emerso che per ogni 10% di aumento nei consumi di alimenti ultra-trasformati si registrava una crescita del 16% del rischio di declino cognitivo e dell’8% del rischio di ictus. Al contrario, a una riduzione del consumo di alimenti industriali, corrispondeva una riduzione, rispettivamente del 12% e del 9%. Ciò avveniva anche nei partecipanti che aderivano alla dieta Mediterranea, a quella Dash (un modello alimentare pensato per controllare la pressione), o a quella Mind (un regime alimentare per prevenire il declino cognitivo).