Praticare regolarmente attività fisica porta a prevenire 4 milioni di morti premature in tutto il mondo. A rivelarlo è un lavoro condotto dalle università di Cambridge ed Edimburgo e pubblicato su The Lancet Global Health. Tessa Strain, dell’unità di epidemiologia dell’Università di Cambridge, e colleghi si sono concentrati sulla percentuale di decessi prevenuti proprio perché le persone erano fisicamente attive.
Il team ha esaminato i dati pubblicati relativi a 168 paesi, sulla percentuale della popolazione che rispettava la raccomandazione dell’Oms di almeno 150 minuti di attività aerobica di intensità moderata durante la settimana, o 75 minuti di intensità vigorosa. La proporzione variava dal 33% del Kuwait, al 64% del Regno Unito, fino al 94% del Mozambico. Combinando questi dati con le stime del rischio relativo di decesso precoce per le persone attive rispetto a quelle inattive, è stato possibile stimare la percentuale di morti premature prevenute perché le persone erano fisicamente attive.
A livello globale, per l’attività fisica, il numero di morti premature era in media del 15% inferiore – 14% per le donne e 16% per gli uomini – pari a circa 3,9 milioni di vite salvate all’anno. Nonostante la variazione dei livelli di attività fisica tra i Paesi, il contributo positivo dell’attività fisica è risultato coerente in tutto il mondo, con una tendenza ampia verso una percentuale maggiore di decessi prematuri evitata nei paesi a basso e medio reddito.
Negli Stati Uniti, poi, i decessi evitati ogni anno sono risultati 140.200 e nel Regno Unito 26.600.Gli esperti sanitari spesso inquadrano il dibattito in termini di numero di morti precoci a causa della mancanza di attività fisica, stimando che 3,2 milioni di persone muoiano prematuramente ogni anno. Ma i ricercatori affermano che mostrando quanti decessi vengono evitati, potrebbe anche essere possibile inquadrare il dibattito diversamente.