Il Ministero della Salute ha pubblicato sul proprio portale web le indicazioni per un corretto divezzamento, ovvero per l’introduzione dei cibi solidi nella nutrizione dei lattanti con particolare riguardo alla limitazione delle proteine nella loro dieta e alle indicazioni sull’assunzione di latte vaccino. La prima domanda a cui risponde il Ministero, sulla base delle indicazioni delle linee guida elaborate da un tavolo tecnico di esperti che ha lavorato per quasi due anni, è innanzitutto ‘quando’ introdurre cibi semisolidi e solidi.
Le raccomandazioni
Le Società scientifiche e l’Organizzazione mondiale della sanità concordano nel consigliare l’allattamento al seno esclusivo nei primi 6 mesi di vita. Una volta superati, si possono introdurre altri cibi, a cominciare da frutta e pappine, ma “senza forzare il bambino, consentendogli di toccare cibo nel piatto e mangiare con le mani” e “alternando cibi diversi per colore, sapore e consistenza”. Quanto al ‘cosa’, compiuto l’anno di vita il bambino può mangiare quasi tutto. Tuttavia, “non può essere considerato un piccolo adulto”. Quindi, ad esempio, si raccomanda di moderare il consumo di alimenti e bevande con zuccheri aggiunti. Mentre il latte vaccino non dovrebbe superare i 200-400 ml al giorno, per evitare un’eccessiva assunzione di proteine.
Secondo quanto indicato dall’ultima revisione dei Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana (Larn), infatti, per i più piccoli tale apporto dovrebbe derivare per il 50% dai carboidrati, per il 40% dai grassi (preferibilmente derivanti da pesce azzurro, trota o salmone, di cui se ne consigliano 2-3 porzioni a settimana) e solo per circa il 10% dalle proteine.