Un nuovo studio ha rivelato che la stragrande maggioranza dei neonati degli Stati Uniti soffre della carenza di un batterio chiave per l’utilizzo del latte materno e lo sviluppo del sistema immunitario. Secondo lo studio, infatti, nove neonati su dieci non hanno Bifidobacterium longum subsp. infantis (B. infantis), un tipo di batteri intestinali ha un impatto molto positivo per la salute intestinale del bambino e possiede la capacità di sbloccare completamente i benefici nutrizionali del latte materno.
Lo studio è il più grande condotto finora per valutare la diffusa carenza di batteri intestinali tra i neonati degli Stati Uniti. Quando è presente, B. infantis scompone i carboidrati nel latte materno umano chiamati oligosaccaridi del latte umano (Hmo) che sono altrimenti inaccessibili al bambino. Forse più importante, questo tipo di batteri è legato allo sviluppo del sistema immunitario infantile, proteggendo il tratto intestinale da batteri potenzialmente pericolosi e contribuendo a una minore incidenza di condizioni infantili comuni come coliche e dermatiti da pannolino.
I ricercatori hanno raccolto campioni fecali da 227 bambini sotto i 6 mesi di età in cinque Stati diversi; li hanno poi analizzati per il tipo e la quantità di batteri presenti e per la capacità batterica di utilizzare completamente il latte materno umano
Secondo gli autori la carenza di B. infantis, che si evidenzia dalle prime settimane di vita del piccolo, non è nota né ai genitori né ai pediatri e gli esperti auspicano che i risultati del lavoro contribuiscano ad accendere i riflettori sul problema.
(Scientific Reports, http://dx.doi.org/10.1038/s41598-020-80583-9)
di Michela Perrone