Secondo i ricercatori, non vi è più alcun dubbio sul fatto che il virus Zika possa causare anomalie neonatali come la microcefalia. Secondo il direttore del CDC statunitense Tom Frieden, questo annuncio segna un punto di svolta nell’epidemia di Zika. Per quanto si sospettasse che il virus fosse causa di microcefalia ed altri gravi difetti di nascita, gli scienziati sinora non si erano detti certi se questo fenomeno fosse una semplice coincidenza oppure vi fosse una correlazione causa-effetto.
Questa nuova presa di posizione è legata anche alla speranza che essa possa disperdere altre voci, come ad esempio quella secondo cui la frequenza della microcefalia potesse essere legata ad altri elementi come, ad esempio, un agente chimico usato per uccidere le zanzare.
Sonja Rasmussen, direttrice della sezione per la divulgazione di informazioni per la salute pubblica dello stesso CDC, spera che questa nuova scoperta possa rendere più efficaci i messaggi d’allarme legati al virus Zika, in modo che venga prestata maggiore attenzione alle iniziative per la prevenzione del contagio.
Rimane da accertare il grado di rischio comportato dall’infezione da Zika per ogni singola gravidanza, che si dovrebbe attestare fra l’1% ed il 29%, nonché il momento dello sviluppo in cui si ha la maggiore vulnerabilità e se il virus possa causare uno spettro di problemi correlati alla vita intrauterina, a partire dalle disabilità dell’apprendimento sino all’aborto.
Non è peraltro noto se il virus agisca da solo oppure manifesti i suoi effetti peggiori di concerto con altre infezioni, come la febbre dengue. Per quanto queste informazioni siano importanti, comunque, il CDC non cambierebbe in ogni caso le sue raccomandazioni correlate alla prevenzione della trasmissione del virus. Esso si diffonde essenzialmente tramite le punture di zanzara, ma sono stati osservati anche casi in cui uomini infetti abbiano trasmesso il virus ai propri partner sessuali.